«In difesa dei progetti di accoglienza di Riace, Caulonia e Acquaformosa, chiamiamo tutti, cittadini, movimenti, cooperative, associazioni, istituzioni, sindacati, partiti e in tutte le forze politiche e sociali alla mobilitazione. Aiutateci a mantenere viva l’alternativa ai Cara, ai respingimenti, alle galere etniche e alla “clandestinizzazione” dei migranti, per un’accoglienza tra diversi, che sia umana e solidale.».
Riace, il paese dell'accoglienza, costretto ad inventarsi la moneta locale
Per ovviare al ritardo con cui i fondi per i rifugiati vengono
accreditati dal governo, il sindaco del paese calabrese si è inventato banconote con la faccia di
Gandhi sulle banconote da 50 euro, Martin Luther King su
quelle da 20, Che Guevara e Peppino Impastato sui tagli da 10 e il cuore grande
dei piccoli comuni sulla cartamoneta da 1, 2 e 5 euro.
E' l'ultima
trovata per aiutare i rifugiati del sindaco di Riace, Domenico Lucano, che ospia nel suo comune eritrei,
etiopi, somali, ghanesi, afghani, palestinesi e serbi convivono pacificamente.
Nel piccolo centro della locride, non solo gli stranieri sono ben accetti, sono
addirittura richiesti per salvare il borgo dal suo destino di inesorabile
declino demografico e sociale.
Anche in Italia
l'accoglienza è possibile. Riace, con appena 1800 abitanti, ha aperto le porte
a ben 230 rifugiati e richiedenti asilo e
ha fatto di questo una politica vincente. Dando un tetto e borse lavoro
alle famiglie straniere ha impedito la chiusura delle scuole per mancanza di
bambini, ha ridato vita alle tante case lasciate vuote e abbandonate per sempre
dagli emigranti calabresi. I vecchi abitanti non torneranno più dal Canada,
dall'Australia, dall'Argentina. I nuovi arrivano con il Sistema di protezione
per rifugiati e richiedenti asilo.
L'idea della moneta locale.
Per ovviare alle lentezze burocratiche che non tengono
conto della spesa quotidiana, il sindaco calabrese ha deciso di coniare la sua
cartamoneta e ha dato le banconote ai rifugiati beneficiari, che con
quelle vanno a fare acquisti nelle botteghe del paese. I negozianti li raccolgono come i buoni pasto e poi battono cassa al comune
quando arrivano i fondi del "Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati".
Il sostegno di Nichi
Vendola, di Sinistra Ecologia Libertà, al comune di Riace
"Siamo
dalla parte del sindaco di Riace, che da
giorni è in sciopero della fame insieme ad altri amministratori pubblici per protestare
contro il ritardo di un anno nell'erogazione dei fondi previsti.
Il governo - prosegue il leader di Sel - dia risposte ad
amministratori in sciopero fame a Riace,
il paese dell'accoglienza, e mantenga impegni. Non si possono colpire così -
conclude Vendola - progetti di accoglienza considerati un'eccelenza a livello
nazionale, un esempio virtuoso di integrazione nel Mezzogiorno, terra di
accoglienza e solidarietà. Un pezzo dell'Italia migliore".