di Patrizia Bonelli- patbonelli(at)gmail.com

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"Il Mediterraneo è mille cose nello stesso tempo. Non un paesaggio, ma molti paesaggi. Non un mare, ma molti mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà una dopo l'altra".

"The Mediterranean is thousand things together. Not a landscape but many landscapes. Not one sea but many seas. Not a civilization, but a series of civilizations one after the other" Fernand Braudel

giovedì 24 aprile 2014

Relazione sui lavori del 9° Steering Committee per la Strategia dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’ UNECE



2 e 3 Aprile,   Ginevra, Palazzo delle Nazioni -
 di Patrizia Bonelli


Maggiormente presenti le rappresentanze nazionali istituzionali  dei Paesi dell’Est Europa, quelli così detti di recente sviluppo,  compresi  Kirghizistan e Uzbekistan,  sostenuti finanziariamente. Meno presenti  le istituzioni  dei paesi dell’Europa centrale e occidentale,  che in diversi casi, erano rappresentate da ONG, come nel caso del prof. Scoullos presidente dei MIO.ECSDE per i Ministeri dell’ambiente e dell’istruzione greci.

   Primo punto all’ordine del giorno la relazione  sui progressi  dell’ Educazione allo Sviluppo Sostenibile sulle tre aree prioritarie: L’ESS nell’istruzione e formazione professionale e Tecnica, la realizzazione dei piani per l’ESS in tutte le scuole e la formazione iniziale e in servizio  degli insegnanti.
Per quanto riguarda l’Italia l’inchiesta è stata fatta dall’istituto per l’Ambiente Scholé Futuro, con il sostegno di dirigenti del MIUR e quindi basata su dati legislativi precisi. Sarebbe utile un’indagine sul campo, e cioè presso le scuole, o quanto meno un gruppo di scuole, per verificare modalità, estensione ed efficacia dell’applicazione   dell’ESS   anche in applicazione delle direttive emanate dalle istituzioni centrali e per poter accedere ai finanziamenti dei progetti.

E’ seguita poi la relazione dei gruppi di lavoro sulle tre aree prioritarie.
Molto importante quella  relativa all’ESS nell’istruzione e formazione tecnica e professionale per promuovere la consapevolezza del valore di beni come aria, acqua, energia rinnovabile, territorio, paesaggio, che sono alla base di una nuova economia. L’ESS ha quindi il compito di indicare le modalità di utilizzazione delle risorse senza comprometterne  la loro disponibilità futura. Orientare l’ educazione e la formazione tecnica e professionale  all’ESS  per   preparare i futuri tecnici dei green Jobs e la transizione alla green economy.
Una maggiore indagine e un intervento più mirato in tal senso sarà molto utile nel nostro paese non solo per l’educazione  ma anche per l’economia verde, unica forma di sviluppo possibile   che  rispetta il territorio e offre la possibilità di miglioramento economico alle popolazioni locali.

Più approfondito il contributo di Scholé  sulla seconda area prioritaria, i piani sull’ESS in tutte le scuole, non solo per i dati forniti all’inchiesta ma anche per  la partecipazione al gruppo di lavoro elettronico per la  definizione dell’area.
 Il  nostro impegno è che l’ESS configuri completamente la vita scolastica, a partire da struttura e infrastrutture, alle relazioni  all’interno della scuola e all’insegnamento perché  l’ESS non sia relegato a parte, ma ritenuta fondamentale nella  programmazione.

Grazie all’ autonomia di cui godono le scuole nel costruire i loro programmi, è possibile raggiungere un approccio scolastico  complessivo ed efficace dell’ESS ma è  necessario coinvolgere direttamente le scuole riconoscendo   la loro individualità e suscitando  interesse e partecipazione. 

Per la terza area prioritaria, la formazione  degli insegnanti, quella iniziale è strettamente connessa con l’insegnamento dell’ESS a livello universitario, che deve essere assicurato e ampliato per i futuri insegnanti.  Va curata anche la formazione in servizio, per  dotare gli insegnanti di strumenti efficaci per l’ESS.

Le iniziative, gli eventi e le azioni di ESS devono continuare ad essere   sempre di più, così come  i soggetti coinvolti –istituzioni locali, ONG, associazioni, aree protette , istituti di ricerca e così via-.  Infatti la stessa ESS richiede punti di vista diversi, metodi e procedure come pure il coinvolgimento di educazione informale e non formale accanto a quella formale. La sfida che abbiamo di fronte, come le difficoltà che dobbiamo superare, è la struttura stessa della scuola basata principalmente sui programmi e  curricula  e molto meno sui progetti, in accordo con un antico sistema di autorità. Che significa progredire nelle singole discipline secondo una cadenza e una routine quotidiana in cui la conoscenza, in molti casi, rimane parcellizzata .
La cultura del progetto coinvolge invece tutte le competenze e le conoscenze, fornite dalle discipline per ottenere il prodotto richiesto che ci si aspetta, che sia utile e immediatamente spendibile.        Questo offrirebbe l’atmosfera di insegnamento e apprendimento idonea a guidare un approccio complessivo di ESS.

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