di Patrizia Bonelli
Le proposte di Romano Prodi sono espressione di una politica cui non siamo più abituati:
- maggiore cooperazione tra i paesi della sponda nord e sud del Mediterraneo, sia per l'economia e la produzione con la delocalizzazione nei paesi arabi, sia per la cultura e gli studenti, con scambi tra università e con l'allargamento dell'Erasmus, sia per la creazione di una banca mediterranea. Bisogna convincere i governi dei paesi europei - dice Prodi- poichè questo è l'unico modo di mitigare le migrazioni e sconfiggere il terrorismo.
"Il prossimo capitolo del dialogo Mediterraneo".
È quello che cominciano a scrivere oggi i partecipanti alla Conferenza della Fondazione euro- mediterranea Anna Lindh, che si riunisce a Napoli per tre giorni nel decimo anniversario dalla sua nascita.
Il congresso di Napoli, che cade nel semestre italiano di presidenza dell'Ue, punta ad affrontare il ruolo della società civile nell'affrontare la crisi sociale e le violenze nella regione. Ospitato dalla Fondazione Mediterraneo, l'appuntamento riunisce 250 delegati da 42 Paesi che fanno parte dell'Unione per il Mediterraneo, tra cui leader politici, esponenti di associazioni e istituzioni locali, che si scambieranno proposte e cercheranno modi per coordinare gli sforzi a livello internazionale per scrivere, appunto, un nuovo capitolo del dialogo euromediterraneo.
La tre giorni viene aperta dall'intervento dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi che dieci anni fa, da presidente della Commissione europea varò l'High-Level Advisory Group on Intercultural Dialogue a livello Ue. Tra gli altri interventi attesi a Napoli spicca quello del commissario europeo uscente sulle politiche di vicinato Stefan Fule, che parteciperà al dibattito sul tema "È possibile un altro Mediterraneo?
Al convegno sono presenti rappresentanti delle reti della societa' civile, istituzioni regionali, media e leader politici. Scopo dell'iniziativa e' quello di scambiare proposte e coordinare gli sforzi internazionali per intensificare le relazioni tra le due sponde, tra l'Europa e il mondo arabo. Ha aperto i lavori Romano Prodi con un intervento sul nuovo ruolo della Fondazione e degli attori regionali in risposta agli storici cambiamenti sociali, culturali e politici in corso nel Mediterraneo. Proprio Prodi, dieci anni fa, in qualita' di presidente della Commissione Europea e in risposta ai fatti dell'11 Settembre e alla Guerra in Iraq, avvio' i lavori del "Groupe des Sages" sul dialogo interculturale e sulle relazioni tra l'Europa e il mondo arabo.
Il l 28 ottobre interventi del commissario europeo per l'Allargamento e le Politiche di Vicinato, Stefan Fule, e del presidente della Fondazione Anna Lindh, Andre' Azoulay. Il dibattito, dal titolo "Un altro Mediterraneo e' possibile?" si concentrera' sul paradosso evidenziato dal recente sondaggio di Gallup commissionato dalla Fondazione, secondo il quale - nonostante l'immagine di distanza trasmessa da alcuni mass media - i valori e le aspirazioni dei cittadini delle due sponde del Mediterraneo sono sempre piu' vicini.
Nel quadro della Conferenza si incontreranno inoltre l'Advisory Council della Fondazione Anna Lindh e i capi delle reti nazionali della societa' civile; i senior ambassadors dei 42 Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo; il forum di dialogo con la societa' civile dell'EU Southern Neighbourhood; e la rete della Societa' Civile Italiana per il Dialogo Interculturale (RIDE). La Conferenza di Napoli coinvolge anche attori e leader regionali e istituzioni internazionali, tra cui l'Unione Europea e la Lega degli Stati Arabi.
Le proposte di Romano Prodi sono espressione di una politica cui non siamo più abituati:
- maggiore cooperazione tra i paesi della sponda nord e sud del Mediterraneo, sia per l'economia e la produzione con la delocalizzazione nei paesi arabi, sia per la cultura e gli studenti, con scambi tra università e con l'allargamento dell'Erasmus, sia per la creazione di una banca mediterranea. Bisogna convincere i governi dei paesi europei - dice Prodi- poichè questo è l'unico modo di mitigare le migrazioni e sconfiggere il terrorismo.
"Il prossimo capitolo del dialogo Mediterraneo".
È quello che cominciano a scrivere oggi i partecipanti alla Conferenza della Fondazione euro- mediterranea Anna Lindh, che si riunisce a Napoli per tre giorni nel decimo anniversario dalla sua nascita.
Il congresso di Napoli, che cade nel semestre italiano di presidenza dell'Ue, punta ad affrontare il ruolo della società civile nell'affrontare la crisi sociale e le violenze nella regione. Ospitato dalla Fondazione Mediterraneo, l'appuntamento riunisce 250 delegati da 42 Paesi che fanno parte dell'Unione per il Mediterraneo, tra cui leader politici, esponenti di associazioni e istituzioni locali, che si scambieranno proposte e cercheranno modi per coordinare gli sforzi a livello internazionale per scrivere, appunto, un nuovo capitolo del dialogo euromediterraneo.
La tre giorni viene aperta dall'intervento dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi che dieci anni fa, da presidente della Commissione europea varò l'High-Level Advisory Group on Intercultural Dialogue a livello Ue. Tra gli altri interventi attesi a Napoli spicca quello del commissario europeo uscente sulle politiche di vicinato Stefan Fule, che parteciperà al dibattito sul tema "È possibile un altro Mediterraneo?
Al convegno sono presenti rappresentanti delle reti della societa' civile, istituzioni regionali, media e leader politici. Scopo dell'iniziativa e' quello di scambiare proposte e coordinare gli sforzi internazionali per intensificare le relazioni tra le due sponde, tra l'Europa e il mondo arabo. Ha aperto i lavori Romano Prodi con un intervento sul nuovo ruolo della Fondazione e degli attori regionali in risposta agli storici cambiamenti sociali, culturali e politici in corso nel Mediterraneo. Proprio Prodi, dieci anni fa, in qualita' di presidente della Commissione Europea e in risposta ai fatti dell'11 Settembre e alla Guerra in Iraq, avvio' i lavori del "Groupe des Sages" sul dialogo interculturale e sulle relazioni tra l'Europa e il mondo arabo.
Il l 28 ottobre interventi del commissario europeo per l'Allargamento e le Politiche di Vicinato, Stefan Fule, e del presidente della Fondazione Anna Lindh, Andre' Azoulay. Il dibattito, dal titolo "Un altro Mediterraneo e' possibile?" si concentrera' sul paradosso evidenziato dal recente sondaggio di Gallup commissionato dalla Fondazione, secondo il quale - nonostante l'immagine di distanza trasmessa da alcuni mass media - i valori e le aspirazioni dei cittadini delle due sponde del Mediterraneo sono sempre piu' vicini.
Nel quadro della Conferenza si incontreranno inoltre l'Advisory Council della Fondazione Anna Lindh e i capi delle reti nazionali della societa' civile; i senior ambassadors dei 42 Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo; il forum di dialogo con la societa' civile dell'EU Southern Neighbourhood; e la rete della Societa' Civile Italiana per il Dialogo Interculturale (RIDE). La Conferenza di Napoli coinvolge anche attori e leader regionali e istituzioni internazionali, tra cui l'Unione Europea e la Lega degli Stati Arabi.