Paolo Berdini at Eddyburg - translated from original by website http://romasostenibile.com (English below)
Da alcuni mesi un vasto numero di comitati e di associazioni
ambientaliste presidia il consiglio comunale di Roma per scongiurare l’ennesimo
diluvio di cemento che si vuole infliggere ad una città sull’orlo del disastro
urbanistico. Salviamo il paesaggio, Italia nostra, i comitati no pup, i 5
stelle, Carte in regola e i tanti comitati che in questi anni hanno tentato di
affermare un’altra idea di città nell’indifferenza delle politica politicante,
insieme agli unici consiglieri che si oppongono allo scempio (Alzetta e Azuni)
stanno tentando di bloccare la prepotenza della giunta Alemanno che pur in
scadenza e travolta da continui scandali ieri è stato arrestato il fedelissimo
Mancini vuole infliggere il colpo definitivo al riscatto della città.
For several months a large number of committees
and environmental organizations have been watching Rome ’s city council of to
avert yet another deluge of concrete that would
bury a city already on the brink of disaster planning. Salviamo il
paesaggio, Italia nostra, no-parking committees, the 5-star movement, Carte in
Regola, and the many committees over the
years have attempted to assert a different idea of the indifference of city
political politics, along with the
unique councilors who oppose the massacre (Alzetta and Azuni) they are trying
to stop theAlemanno administration’s bullying that, despite the nearing term
end and being over overwhelmed by constant scandals (yesterday his friend Mancini was arrested) wants to
inflict the final blow to the redemption of the city.
Ma ieri in piazza del Campidoglio e poi in una sala del
Carroccio gremita è andata in scena una rilevante novità. Il gruppo Liberare
Roma e la confederazione dei comitati metropolitani (co.co.me.ro) hanno dato un
appuntamento per sensibilizzare l’opinione pubblica. A provocare l’allarme è
stata anche la sconcertante vicenda del dibattito sulle prossime elezioni
comunali. Sia l’attuale maggioranza che l’opposizione del Pd stanno
accuratamente censurando ogni discussione sui veri problemi della città, ad
iniziare dal buco di bilancio che ammonta a 11, 5 miliardi che arrivano a 15
per l’allegra gestione delle aziende comunali. Il governo Monti ha recentemente
dichiarato fallita Alessandria per un deficit di 200 milioni: circa 2 mila euro
per ciascun abitante. La capitale ne ha circa 6.000 per ogni romano. Il fatto è
che la capitale è troppo grande per fallire e così si va avanti nella commedia
degli equivoci. Proprio ieri i candidato a sindaco dei 5 stelle ha chiesto
accesso agli atti per conoscere l’ammontare del debito in finanza creativa e
sembra che esso ammonti a 7 miliardi di euro.
But
yesterday in the Piazza del Campidoglio and then in a crowded room of the above
a significant change was set forth. The group Libera Roma and the confederation
of the metropolitan committees (co.co.me.ro) made an appointment to raise
public awareness. A cause for alarm was also the puzzling story of the debate
on the next municipal elections. Both the current majority and the opposition
of the Democratic Party are carefully censoring any discussion of the real
problems of the city, starting with the hole in the budget, which amounts to
11, 5 billion but reaches 15 due to the casual management of municipal
enterprises. The Monti government has recently declared the city Alexandria bankrupt for a deficit of 200
million: about 2000 euro per capita. The capital has approximately 6,000 for
every Roman. The fact is that the capital is too big to fail and so it goes on
in the comedy of errors. Just yesterday, the candidate for mayor of the 5 star
movement sought access to the records in order to know the amount of debt in
creative finance and it seems that it amounts to € 7 billion.
Ma di questo non si parla. Assistiamo soltanto ad una
sconcertante passerella di vuoti slogan e di educati endorsement che tentano
ancora una volta di addormentare la città. Il debito ha invece origine nel
dissennato modello di sviluppo urbanistico che da venti anni è stato imposto
alla città: un’espansione inaudita che arricchisce pochi proprietari di aree e
impoverisce fino al fallimento un’intera città. Di più, alcuni pseudo comitati
che pensano più al cemento che al benessere delle periferie producono
incredibili documenti in cui si afferma che questo processo distruttivo non può
aver fine perché esistono i «diritti edificatori». Una menzogna inesistente sul
piano giuridico di chi cerca soltanto di perpetuare un modello distruttivo di
crescita infinita.
But no one is talking about this. We witness
only a bewildering parade of empty slogans and educated endorsement attempting
once again to lull the city. The debt has instead originated in the insane
model of urban development which for twenty years has been imposed on the city:
unprecedented expansion that enriched a few landowners and impoverished others
to bring the entire city to failure. Moreover, some pseudo committees who think
more about cement than of the well-being of the suburbs produce amazing
documents in which it is stated that this destructive process can not be ended
because there are “development rights.” a lie which does not exist in law but
only in the minds of those who seek to perpetuate a destructive pattern of
infinite growth.
Quanto è avvenuto ieri dice però che la misura è colma e chi
ha governato la città per 15 anni (centro sinistra) e 5 (centro destra) deve
assumersi pubblicamente la responsabilità del fallimento e bloccare per sempre
l’espansione urbana. Non è più soltanto un tema urbanistico: ne va della stessa
sopravvivenza della rete dei servizi pubblici, ad iniziare da sanità e scuola,
e del welfare urbano.
I tanti comitati presenti ieri in Campidoglio vogliono una
sola cosa: cambiare l’agenda del futuro della città, aprire una speranza per i
giovani che, se possono, se ne vanno all’estero o sono altrimenti condannati a
vivere nella più disumana periferia dell’Europa occidentale.
What
happened yesterday, however, sends a message that enough is enough and those
who ruled the city for 15 years (center left) and 5 (center right) must
publicly assume responsibility for the failure and block urban sprawl forever.
No longer just an urban issue: it is the very survival of the network of public
services, starting with healthcare and education, and welfare of the city.
The many
committees present yesterday at the Capitol want only one thing: change the
agenda of the future of the city, open a hope for young people who, if they
can, go abroad or are otherwise are
condemned to live in the most inhuman suburbs of Western Europe .
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