di Patrizia Bonelli- patbonelli(at)gmail.com

di Patrizia Bonelli- patbonelli(at)gmail.com
"Il Mediterraneo è mille cose nello stesso tempo. Non un paesaggio, ma molti paesaggi. Non un mare, ma molti mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà una dopo l'altra".

"The Mediterranean is thousand things together. Not a landscape but many landscapes. Not one sea but many seas. Not a civilization, but a series of civilizations one after the other" Fernand Braudel

lunedì 25 novembre 2013

La conferenza di Varsavia nega i cambiamenti climatici

di Francesco Martone  e Alberto Zoratti* 
  

Che le sorti di una COP presieduta dal governo polacco fossero nelle mani delle lobby delle imprese c'era quindi da aspettarselo, non foss'altro per il nutrito pacchetto di multinazionali sponsor. Che però lo stesso decidesse di remare contro nessuno poteva immaginarlo, almeno nelle modalità. Dal sostegno ad una kermesse parallela per il carbone pulito alla sostituzione in corso d'opera del ministro dell'ambiente e presidente della COP con un ministro palesemente a favore del “fracking” e dei gas di scisto, ed il gioco è fatto. Sullo sfondo la condotta contraddittoria dell'UE.


Da un lato la commissaria al clima Connie Hedegaard ha fatto la voce grossa contro i sabotatori della lotta al cambiamento climatico. Dall'altro prevale il nuovo approccio suggellato nel Consiglio Europeo di giugno scorso, quando - cedendo alle lobby industriali - il  Presidente Barroso   impose l'abbandono di un approccio alla mitigazione dei cambiamenti climatici e di un'equa transizione ecologica, privilegiando l'accesso per le imprese a fonti energetiche endogene ed a basso costo, quali carbone pulito e gas di scisto.

I tentativi della Hedegaard poco possono contro il muro alzato dai Commissari che contano (del commercio e mercato interno in primis), che rappresentano gli interessi dell'industria.
Al centro del dibattito il carbone pulito, il gas di scisto e, soprattutto, gli affari delle solite industrie. Le recenti catastrofi avvenute in tutto il mondo (ultima quella in Sardegna) non interessano né ai governi né all'Europa
La Conferenza di Varsavia (COP19) avrebbe dovuto scandire il negoziato verso Parigi 2015 quando andrà adottato un nuovo accordo sulle riduzioni delle emissioni di gas-serra, per contenere entro i due gradi l'aumento della temperatura media globale. Lo scorso anno venne adottato il Doha Climate Gateway, escamotage per tenere aperta una trattativa già a rischio. Polonia, Russia ed Ucraina tentarono allora di stoppare un accordo per continuare a lucrare sulla vendita di quote di emissione, soluzione che l'Unione Europea voleva abbandonare per segnalare l'impegno all'effettiva riduzione delle proprie emissioni.

 Leggi l'articolo completo sul Manifesto
 Responsabile esteri Sinistra Ecologia Libertà
  Presidente Fairwatch

sabato 16 novembre 2013

Atene: workshop dei parlamentari del Mediterraneo

Il 13 e 14 novembre  ad Atene - con il "Circolo dei Parlamentari del Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile" (COMPSUD)- al Workshop su "Variazioni e Cambiamenti Climatici", con una sessione speciale al Parlamento Greco.
Foto   di Milan Vogrin



 Patrizia Bonelli del MIO-ECSDE, 
Rete per la sostenibilità nel Mediterraneo


I partecipanti al workshop nell'aula del parlamento greco.

In una sala espositiva del parlamento greco.
How will climate variability and change affect the coastal zone?
Serious impact are expected to emerge from the Mediterranean from rise of sea level resulting-inter alias- in salt water intrusion  in coastal aquifers, in loss of arble land as well as in serous alteration of natural habitats in a region already experiensing development pressure in the coastal areas.


Il workshop ha avuto l'obiettivo di:

- informare i membri del parlamento su strumenti e iniziative in corso e programmati su Variazioni e Cambiamenti Climatici nel   Mediterraneo ed i collegamenti con i programmi su Acqua e Ambiente;
- identificare modalità per un impegno maggiormente attivo dei membri del parlamento su questi temi;
- condividere esperienze e punti di vista tra  Parlamentari, stakeholders e  rappresentanti della società civile su come i Membri del Parlamento possano migliorare il loro ruolo e il loro contributo nel definire agende politiche  e promuovere azioni prioritarie a livello regionale e nazionale. 


martedì 22 ottobre 2013

Gli antichi acquedotti di Napoli

 Pubblicata nel quadro della ricerca "Collection, Storage & Distribution of Water in Antiquity Linking Ancient Wisdom to Modern Needs"  realizzata in collaborazione con l'Unesco.


Tra i nuovi casi di studio:
Antichi acquedotti di Napoli tra
usi civili e grandezza imperiale 

Tre gli antichi acquedotti che fino alla fine dell’1800 hanno rifornito Napoli di acqua dolce,  il   Bolla   di origine greco romana, l’ Augusteo (o  Serino o  Claudio) di origine imperiale   ed il  “  Carmignano”  del 1600.   Tra questi il Bolla è   quello  che  ha fornito l’acqua alla popolazione del centro di Napoli per  più di due millenni.

Although ancient Naples have always lacked a main water source within the city territory, its people ensured supplies through the aqueducts that included a few springs, wells and thousands of large cisterns of large size.  
The durable and easily worked tuff or yellow tuff sandstone was ideal for digging deep aqueducts originating from springs in the outlying mountains down to the city centre. The Ancient Greeks probably first did this some 2,500 years ago, and over the centuries other aqueducts were dug in the sturdy tuff.
In Roman times an intricate web of underground passages and cisterns with a total surface of about 10.000 m2 would supply the city with drinking water coming from the Vesuvius Mountain and the Serino springs. Those who lived in the buildings could access water directly from inside their homes thanks to their own wells, which were connected to the cisterns.  
What is still surprising today is the fact that buildings of every size and importance have been built directly over the quarries that provided the materials for their construction. The tuff is a perfect construction material, and huge palaces and villas were built from large blocks of this wonder stone quarried from the underground cavities. Buildings have been built on top of caverns of the exact same dimensions as the buildings themselves. 
http://www.hydriaproject.net/en/italy-underground-naples/importance19/


domenica 28 luglio 2013

Buone vacanze 2013


Ferie d'agosto




Nella mia estate non cantano usignoli,
Né si ricorrono in giostre elicoidali
Scoiattoli dalla morbida  coda  fulva
Ma stampati sul viso solo sorrisi stereotipati

Una finestra che guarda la collina
Oltre la quale  c’è il mare
Spiagge bianche e assolate
E la luce accecante di una esposizione  orientale

Un territorio fragile che guarda ai Balcani
La montagna scende dolcemente nella valle solcata dalle  fiumare
La cui ghiaia si mischia con la sabbia  del mare
Un territorio battuto dal vento  e percorso da strade
Di terra e di acqua su cui  genti diverse
Costruiscono i propri immaginari

Chi va e chi viene
Obbedisce allo stesso bisogno
Di vita e di un migliore destino
Che l’ esser nati al  sud riarso, povero, indifeso e predato
E’ stato loro riservato

lunedì 22 luglio 2013

Planning for the Future of Education for Sustainable Development

Tavola Rotonda organizzata dall’UNESCO al 7° Congresso Mondiale di Educazione Ambientale (WEEC) Marrakech giugno 2013  

Nell’ambito dei lavori del 7°Congresso Mondiale di Educazione Ambientale (WEEC) a Marrakech  l’UNESCO ha  organizzato  una  tavola rotonda dal titolo “Planning for the Future of Education for Sustainable Education ” sulle prospettive e il futuro dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESD) sulla base dei risultati di Rio + 20 e in seguito al decennio delle Nazioni Unite per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (DESD) 2005/2014 di cui l’UNESCO è  istituzione leader.   
L’evento ha permesso di coinvolgere le reti dei diversi soggetti del WEEC nella realizzazione di  una struttura per il futuro   programma di Educazione allo Sviluppo Sostenibile. 


 Irina Bukowa, dirigente dell'Unesco

Hanno partecipato Michel Ricard e  Daniella Tilbury, della presidenza UNESCO, Mario Salomone segretario generale del WEEC,  Alexander Leicht, rappresentante UNEP, Heila Lotz-Sisitka, del DESD.
Le presentazioni e gli interventi hanno sottolineato che non bastano accordi politici ed incentivi finanziari e tecnologici, per ottenere uno sviluppo sostenibile è necessario un cambiamento nel modo di pensare e  di agire, degli stili di vita.




L’UNESCO ha in  preparazione un Programma, o Piattaforma Globale, sull’Educazione allo Sviluppo Sostenibile.  Per un futuro sostenibile è indispensabile imparare  oggi, come proposto nel “The Future We Want”  documento approvato alla conferenza di Rio in Brasile nel 2012, che chiede di proseguire il lavoro del Decennio all’Educazione allo Sviluppo Sostenibile. Il decennio ha infatti promosso consapevolezza e buone pratiche, ma l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile  deve ancora essere pienamente integrata nei sistemi educativi.
L’ESD promuove metodi di insegnamento e apprendimento attivi e partecipativi, pensiero critico e capacità di immaginare scenari futuri, coinvolgimento e collaborazione, una visione integrata dell’ambiente, della società e dell’economia. 
Il prof. Mario Salomone,
presidente del Weec.

Promuove inoltre  il consumo e la produzione sostenibile, il rispetto della specificità locale e della diversità culturale, la consapevolezza e la capacità di intervenire per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, per ridurre il rischio,  la povertà e salvaguardare  la biodiversità.
L’ESD include l’educazione, la formazione  e l’apprendimento formale, non formale e informale e promuove consapevolezza.
Per raggiungere questi obiettivi sono state poste delle priorità come l‘integrazione dell’ESD nelle politiche educative nazionali ed internazionali e la sua inclusione fra gli standard e gli indicatori dei risultati dell’apprendimento.  


E’ necessario  riorientare  le istituzioni educative e trovare adeguati finanziamenti.
Favorire inoltre lo scambio fra istituzioni ed altri soggetti particolarmente con le reti, il  sostegno reciproco e l’educazione fra eguali, la decisionalità degli educatori, dei giovani delle comunità locali, l’assunzione di responsabilità.

Fra i contributi di rilievo il power point del prof. Michael Scoullos, presidente del MIO-ECSDE.

sabato 15 giugno 2013

Concluso con successo a Marrakesc il WEEC 2013

Dal 9 al 13 giugno si è tenuto a Marrakesc, in Marocco, il Congresso Mondiale per l'Educazione  Ambientale.  Il congresso è stato aperto dalla principessa Lalla Hasnaa, sorella del re del Marocco. I partecipanti  sono stati quasi 2000,  un record che ha festeggiato  il 10° anniversario  dell'associazione.


Durante il WEEC la principessa  Lalla Hasnaa con un gruppo di giovani ecologisti ha  visitato a  Marrakech   l'Associazione Al-Kawtar delle donne disabili .


Patrizia Bonelli, dello staff organizzativo del congresso,  durante i lavori del WEEC  con Vandana Shiva  ed una congressista africana.
 Nella cerimonia di chiusura
Vandana Shiva ha raccontato il percorso della vita, che vede in prima fila  le donne e le comunità che lottano contro la distruzione dell'agricoltura messa a rischio dalle multinazionali degli OGM e della chimica. Tra gli esempi positivi l'esperienza "agricola" dei lavoratori dell'Eutelia di Roma che sono passati dalle tecnologie all'agricoltura biologica. Tra le "gaffes" piu clamorose dei politici contro le nuove generazioni ha citato Monti.

Il Corriere della sera intervista Vandana Shiva .

“Questa generazione è quella da cui comincerà il cambiamento” dice Vandana Shiva. E indica la strada: dare più diritti alla Terra. Una rivoluzione. Che partirà da Milano

di Marina Terragni - 13 giugno 2013
Vandana Shiva, 61 anni.
Vandana Shiva, 61 anni.

 
Una piccola donna in sari, che sorride e parla melodiosamente. Ma a colpire sono gli occhi: lo sguardo attento di una bambina che guarda il mondo come se fosse appena nato insieme a lei. Vandana Shiva è una fisica quantistica, madre dell’eco-femminismo. Autrice di bestseller come Terra Madre. Sopravvivere allo sviluppo, Monoculture della mente, Le guerre dell’acqua, nel 1982 ha fondato il Research Foundation for Science, Technology and Natural Resource Policy. È fra i principali leader dell’International Forum on Globalization e nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award, premio Nobel alternativo. Da anni combatte per la salvaguardia della differenza contro i colossi del tecno-alimentare, che con i loro brevetti sulle sementi distruggono la biodiversità, isteriliscono la terra e mandano in rovina i contadini.
Vandana è anche madrina e prima firmataria della Carta Universale dei Diritti della Terra Coltivata (Dignità, Integrità, Naturalità e Fertilità) presentata dall’European Socialing Forum. L’idea è fare di Milano, in occasione di Expo 2015, la capitale mondiale della salvaguardia di questi diritti. Chiediamo a Vandana, grande amica dell’Italia - è anche vicepresidente di Slowfood - se può regalarci una visione per il nostro Paese. «Il vostro talento è uno straordinario senso della qualità. Una specie di istinto unico al mondo» spiega. «La cura nel presentarsi agli altri. L’abito. Un livello irrinunciabile di dignità che prescinde da quello che sei e dal lavoro che fai. Come se ci fosse un diritto alla bellezza per tutti. E la qualità del cibo, la grande attenzione a come viene coltivato, lavorato, cucinato...».

La nostra “crescita” è qui?

La vecchia idea di crescita quantitativa è al capolinea. È il cuore della crisi. Chi ci ha condotto nel baratro vorrebbe continuare con quel modello, secondo cui la realtà non esiste, esistono solo numeri. Il tavolo a cui sediamo: loro considererebbero solo le misure, quanto costa trasportarlo e il business che ci si potrebbe fare. Un processo di astrazione ed estrazione. Ma quei numeri misurano anche l’impoverimento della natura e della comunità.

Qualche mese fa a Ballarò il finanziere Davide Serra disse che i suoi argomenti erano “ridicoli”. Le idee di Vandana, ma anche di Elinor Ostrom, di Amartya Sen e di altri “illuminati” sarebbero buone per i dibattiti, ma non quando si tratta di decidere e di fare politica.

Con la globalizzazione la democrazia è diventata lo strumento politico delle multinazionali, gestito direttamente da loro e nel loro interesse. Si vede perfettamente nel campo del cibo. La politica dovrebbe fare il bene dei coltivatori e di chi si alimenta. Invece le lobby lavorano per la Monsanto e le altre multinazionali. Il 6 maggio la Commissione Europea ha presentato una bozza di legge contro la biodiversità delle sementi: se dovesse passare, sarebbe Bruxelles a dire ai contadini toscani che cosa coltivare e da chi comprare i semi. Chi usasse semi suoi sarebbe fuori legge.

È come voler brevettare l’anima o l’amore. Si può fare qualcosa?

Ci si può riprendere la democrazia. Si può fare in modo che tornino a decidere i cittadini. Non c’è solo l’Europa. Ci sono vari livelli di governo: nazionale, subnazionale, regionale, locale. È a livello locale che la democrazia va ripensata e rinnovata. Una democrazia per tutta la Terra, ma agita nelle comunità reali.

lunedì 27 maggio 2013

Lo sviluppo delle regioni costiere e del turismo sostenibile del mare: un investimento per la crescita "blu"

European Maritime Day 2013

"Coastal development and sustainable maritime tourism: an investment for blue growth".

The 6th edition of the European Maritime Day Conference was held successfully in Valletta, Malta, on May 21 & 22, 2013. It has attracted the attention of the European and the Mediterranean Maritime community with 847 participants who attended the 27 sessions of the Conference. 

The European Maritime Day 2013 was also celebrated accross EU with 14 events in different member states.
The European Maritime Day 2013 was organised by the European Commission (DG for Maritime Affairs and Fisheries) in partnership with the Maltese Ministry for the Economy, Investment and Small Business, and the Maltese Ministry for Tourism.
The seas and oceans, and the opportunities they offer, were at the heart of the discussions. There were high-level political debates as well as more practical exchanges between maritime stakeholders. Thoughts, ideas and new concepts have been devised during the Conference.


Before  the Stakeholders’ Day on  May 22nd,   on the 20th and the 21st,  for the Horizon 2020 initiative, a seminar has been organized by MIO-ECSDE on the “Coastal development and sustainable maritime tourism  for blue growth”.  All the Mediterranean countries, in particular the ones of the southern coast, have presented   cases of good practice in their  countries.









From the left Mohamed Ftouhi from Morocco, Bendaoud Nacer Riad from Algeria, Ziyad Alawneh from Giordania, Raquel Quílez from Spain, Romina Bicocchi and Patrizia Bonelli from Italy  and other partecipants.







Ogni anno il 20 maggio l'Unione Europea celebra l'Europa marittima , per evidenziare l'importanza dei mari e degli oceani nella nostra vita. 
La Giornata europea dei mari   riunisce   l'intera comunità marittima per fare il punto sui progressi realizzati e concentrarsi sulle  priorità per il futuro. La conferenza della Giornata europea dei mari è   la sede in cui i vari    settori marittimi   discutono opportunità e sfide per le regioni costiere di tutta Europa.



 La sesta edizione della conferenza della Giornata europea dei mari e delle regioni costiere si è tenuta con successo il 21 e 22 maggio 2013 a Valletta, Malta, ed  è stata  celebrata anche in tutta Europa  con 14 eventi in diversi stati membri.
 La conferenza  maltese è stata seguita attentamente  dalle comunità europee  marittime mediterranee, con la partecipazione di 847 partecipanti che hanno seguito le 27 sessioni della conferenza. 

 
 La giornata   europea 2013 dei mari è stata organizzata dalla Commissione Europea (DG per gli affari marittimi e la pesca),  in partenariato con il Ministro maltese per l’economia, gli investimenti e la piccola imprenditoria e il Ministero maltese per il turismo.
I mari e gli oceani - e le opportunità che offrono - sono stati al centro della discussione. Ci sono stati dibattiti di alto livello come anche scambi di esperienze fra i soggetti interessati.
Idee  nuove e nuove preospettive sono stat
e elaborate durante la conferenza.

lunedì 13 maggio 2013

Responsible tourism in Riace in south Italy’s Ionian


A small town revived by African and Asian refugees after being deserted by local population migrating in wealthy part of the world.



Tourists are attracted not only by the sea side but also by multicultural world  on which even a famous  film director Win Wenders  made a film  "Il volo", “The flight”.
  Wim Wenders in Riace.


The association  “Città Futura”   refurbished  old abandoned houses   to host tourists,    making a popular hotel from   the whole town.

In addition to craft production there are laboratories of potteries, glass, weaving, preserves and oil.

 At “Donna Rosa” tavern    you can taste dishes from calabrian tradition and  the flavors and aromas of the kitchen of Near East.


 Integration as a key word
Local authorities  and   associations first task has   been to   avoid the migration of local population  and to host   refugees. As they couldn’t count  just on refugees subsidies, they  are    promoting crafts and tourism all the year long  by involving  schools  and  retired people.



The experience has been going on for about 15 years. It is not isolated  but involved two other small towns in the area , Caulonia and Badolato.
 
 
 
The  attraction is based on an offer of products and services from the local Tradition as well as an ethnic coming from north African and Asian countries.
 The events are a lot as the "Riac...cendi il borgo"  - Re burning the village-  as well working camps.



The challenges for the future is based on the dissemination  of this kind of  experience
 
 

sabato 30 marzo 2013

Paolo Berdini: una breccia nel muro di cemento - A breach in the concrete wall

 Paolo Berdini at Eddyburg -  translated from original by website http://romasostenibile.com (English below)
Da alcuni mesi un vasto numero di comitati e di associazioni ambientaliste presidia il consiglio comunale di Roma per scongiurare l’ennesimo diluvio di cemento che si vuole infliggere ad una città sull’orlo del disastro urbanistico. Salviamo il paesaggio, Italia nostra, i comitati no pup, i 5 stelle, Carte in regola e i tanti comitati che in questi anni hanno tentato di affermare un’altra idea di città nell’indifferenza delle politica politicante, insieme agli unici consiglieri che si oppongono allo scempio (Alzetta e Azuni) stanno tentando di bloccare la prepotenza della giunta Alemanno che pur in scadenza e travolta da continui scandali ieri è stato arrestato il fedelissimo Mancini vuole infliggere il colpo definitivo al riscatto della città.


For several months a large number of committees and environmental organizations have been watching Rome’s city council of to avert yet another deluge of concrete that would  bury a city already on the brink of disaster planning. Salviamo il paesaggio, Italia nostra, no-parking committees, the 5-star movement, Carte in Regola,  and the many committees over the years have attempted to assert a different idea of the indifference of city political politics,  along with the unique councilors who oppose the massacre (Alzetta and Azuni) they are trying to stop theAlemanno administration’s bullying that, despite the nearing term end and being over overwhelmed by constant scandals (yesterday  his friend Mancini was arrested) wants to inflict the final blow to the redemption of the city.

Ma ieri in piazza del Campidoglio e poi in una sala del Carroccio gremita è andata in scena una rilevante novità. Il gruppo Liberare Roma e la confederazione dei comitati metropolitani (co.co.me.ro) hanno dato un appuntamento per sensibilizzare l’opinione pubblica. A provocare l’allarme è stata anche la sconcertante vicenda del dibattito sulle prossime elezioni comunali. Sia l’attuale maggioranza che l’opposizione del Pd stanno accuratamente censurando ogni discussione sui veri problemi della città, ad iniziare dal buco di bilancio che ammonta a 11, 5 miliardi che arrivano a 15 per l’allegra gestione delle aziende comunali. Il governo Monti ha recentemente dichiarato fallita Alessandria per un deficit di 200 milioni: circa 2 mila euro per ciascun abitante. La capitale ne ha circa 6.000 per ogni romano. Il fatto è che la capitale è troppo grande per fallire e così si va avanti nella commedia degli equivoci. Proprio ieri i candidato a sindaco dei 5 stelle ha chiesto accesso agli atti per conoscere l’ammontare del debito in finanza creativa e sembra che esso ammonti a 7 miliardi di euro.

But yesterday in the Piazza del Campidoglio and then in a crowded room of the above a significant change was set forth. The group Libera Roma and the confederation of the metropolitan committees (co.co.me.ro) made an appointment to raise public awareness. A cause for alarm was also the puzzling story of the debate on the next municipal elections. Both the current majority and the opposition of the Democratic Party are carefully censoring any discussion of the real problems of the city, starting with the hole in the budget, which amounts to 11, 5 billion but reaches 15 due to the casual management of municipal enterprises. The Monti government has recently declared the city Alexandria bankrupt for a deficit of 200 million: about 2000 euro per capita. The capital has approximately 6,000 for every Roman. The fact is that the capital is too big to fail and so it goes on in the comedy of errors. Just yesterday, the candidate for mayor of the 5 star movement sought access to the records in order to know the amount of debt in creative finance and it seems that it amounts to € 7 billion.

Ma di questo non si parla. Assistiamo soltanto ad una sconcertante passerella di vuoti slogan e di educati endorsement che tentano ancora una volta di addormentare la città. Il debito ha invece origine nel dissennato modello di sviluppo urbanistico che da venti anni è stato imposto alla città: un’espansione inaudita che arricchisce pochi proprietari di aree e impoverisce fino al fallimento un’intera città. Di più, alcuni pseudo comitati che pensano più al cemento che al benessere delle periferie producono incredibili documenti in cui si afferma che questo processo distruttivo non può aver fine perché esistono i «diritti edificatori». Una menzogna inesistente sul piano giuridico di chi cerca soltanto di perpetuare un modello distruttivo di crescita infinita.

 But no one is talking about this. We witness only a bewildering parade of empty slogans and educated endorsement attempting once again to lull the city. The debt has instead originated in the insane model of urban development which for twenty years has been imposed on the city: unprecedented expansion that enriched a few landowners and impoverished others to bring the entire city to failure. Moreover, some pseudo committees who think more about cement than of the well-being of the suburbs produce amazing documents in which it is stated that this destructive process can not be ended because there are “development rights.” a lie which does not exist in law but only in the minds of those who seek to perpetuate a destructive pattern of infinite growth.

Quanto è avvenuto ieri dice però che la misura è colma e chi ha governato la città per 15 anni (centro sinistra) e 5 (centro destra) deve assumersi pubblicamente la responsabilità del fallimento e bloccare per sempre l’espansione urbana. Non è più soltanto un tema urbanistico: ne va della stessa sopravvivenza della rete dei servizi pubblici, ad iniziare da sanità e scuola, e del welfare urbano.
I tanti comitati presenti ieri in Campidoglio vogliono una sola cosa: cambiare l’agenda del futuro della città, aprire una speranza per i giovani che, se possono, se ne vanno all’estero o sono altrimenti condannati a vivere nella più disumana periferia dell’Europa occidentale.

What happened yesterday, however, sends a message that enough is enough and those who ruled the city for 15 years (center left) and 5 (center right) must publicly assume responsibility for the failure and block urban sprawl forever. No longer just an urban issue: it is the very survival of the network of public services, starting with healthcare and education, and welfare of the city.
The many committees present yesterday at the Capitol want only one thing: change the agenda of the future of the city, open a hope for young people who, if they can,  go abroad or are otherwise are condemned to live in the most inhuman suburbs of  Western Europe.

lunedì 4 marzo 2013


Hydria- Acquedotti storici

   Gli acquedotti napoletani tra usi civili 


Dopo le  cisterne di Ventotene,  l'Associazione Scholé Futuro  partecipa  al progetto  Hydria con un caso di studio sugli antichi acquedotti di Napoli. 
Nella foto la Piscina Mirabilis,  la più grande cisterna di acqua dolce  costruita dai romani. La cisterna era scavata interamente nella parte centrale di una collina di tufo e serviva per fornire di acqua potabile la flotta imperiale.

sabato 2 marzo 2013

Elezioni amministrative 2013 a Roma


Alla vigilia delle elezioni amministrative a Roma del 2013, dopo un periodo  di grande  degrado, è il momento di dire come immaginiamo   la nostra città, che cosa è indispensabile   per rendere  Roma una capitale solidale in cui sia possibile vivere, lavorare, spostarsi e godere di tutto il  suo fascino insieme ad innumerevoli occasioni culturali.
La sicurezza nella città non è  un problema di ordine pubblico ma di socialità, illuminazione, esercizi commerciali aperti anche la sera, luoghi amichevoli dove ci si possa   incontrare .
I  trasporti pubblici, che, con  la crescita della città, l’emergenza abitativa e la ricomposizione del centro con le periferie, rimangono  i problemi di sempre e i più urgenti, si riflettono persino sulla questione della sicurezza. Stazioni di autobus, treni e metropolitane se adeguatamente  illuminate e  vissute, devono diventare   luoghi sicuri.
Giovanni Montemartini
  Regole essenziali di green economy possono ridurre il traffico delle auto private  chiedendo un contributo per il consumo di spazio pubblico e di ossigeno alle automobili   come avviene in quasi tutte le capitali europee.
Per fare questo è davvero necessario allargare   l’anello ferroviario e collegare  con trasporto su rotaia tutte le periferie e le piccole città-satellite   della capitale.



Il sindaco Nathan
Ad un secolo esatto dalla   caduta della sua giunta,  è stato ricordato  in diverse occasioni Ernesto Nathan. Nel   dibattito  la  prof. Grazia Pagnotta, storica, autrice del libro “Storia del trasporto pubblico nella capitale 1900 -1945” ha  precisato che il merito delle municipalizzazioni e l’elettrificazione dei trasporti pubblici fu dell’assessore all’innovazione tecnologica Giovanni Montemartini. E fu la giunta nel suo insieme, pur con molti  conflitti, che  riuscì a delineare la “Roma  futura”con  una rete di tram  che   collegavano  la periferia con il centro.

Il fascismo capovolse  l’indirizzo di quell’amministrazione  per il trasporto pubblico a Roma,  trasformando  le tranvie in  circolari che delimitavano  il centro  e lo dividevano dalle borgate . Questo programma, anticipato nelle parole di Mussolini:“Voi toglierete dalle strade monumentali di Roma la stolta contaminazione tranviaria, ma darete modernissimi mezzi di comunicazione alle nuove città che sorgeranno, in anello, attorno alle antichità...”, ha condizionato la storia della città che è crescita in modo inconsulto, senza servizi e senza rapporto con il centro. Inoltre,  per favorire i riti di massa del regime furono demoliti  interi quartieri, pezzi  di storia urbana, e fu completata la “bonifica sociale” dei rioni storici, deportando il popolo   che li abitava da secoli nelle lontane “borgate” in via di costruzione.  

Non è casuale che, in tempi recenti, il sindaco che maggiormente si è battuto per la ricomposizione del centro con le periferie,  dove viveva confinata un’umanità usata solo come forza lavoro, Luigi Petroselli , in pochi anni rivoluzionò i rapporti sociali e culturali   contemporaneamente al progetto di eliminazione di via dei Fori Imperiali per formare un grande parco archeologico dal Campidoglio all’Appia Antica. Il sindaco in persona cominciò a smantellare via della Consolazione, che permetteva il passaggio delle auto  in mezzo ai Fori e fu  aperta la linea B della metropolitana.
Una tendenza positiva è stata presente anche nelle ultime  giunte di centrosinistra come la cura del ferro di Walter Tocci , la valorizzazione e l’estensione del parco dell’Appia Antica  e l’ istituzionalizzazione delle altre aree protette. Purtroppo però  le periferie sono cresciute smisuratamente sempre più lontane e scollegate dal centro. Gli  amministratori non sono stati in grado di opporsi ai costruttori e di pianificare la crescita della città insieme all’urbanizzazione e ai trasporti e  la speculazione sugli immobili, oltre a deturpare la città, ha  aggravato ancora di più il  problema delle abitazioni. I senza fissa dimora sono innumerevoli. Le occupazioni che hanno sostituito per decenni la mancanza di edilizia popolare, sono state in parte stabilizzate con il riconoscimento del pagamento delle utenze, ma molte sgomberate o represse con violenza. Roulottes in qualche angolo della città, le sale d’aspetto delle stazioni e degli ospedali per dormire e ripararsi dal freddo in inverno. Per non parlare del villaggio diffuso di tende che affollano la sponda del Tevere e dei rom sballottati da un posto ad un altro, spesso con la divisione delle famiglie o senza nessuna possibilità.
Il raccordo anulare separa oggi la città dalle nuove periferie e più di 600.000 persone  ogni giorno lo percorrono in entrata e in uscita per raggiungere il posto di lavoro. (continua)